WORKSHOP: VALORISING THE DIVERSITY OF THEFIG TREE, AN ANCIENT FRUIT CROPFOR SUSTAINABLE MEDITERRANEANAGRICULTURE: THE PRIMA PROJECT“FIGGEN”
 
Registrazione Partecipanti:
 
09.00 - 09.15 Carmen González Ramos. Director of CICYTEX: Opening-Welcome
09.15 - 09.30 Prof. T. Giordani (Univerity of Pisa): Presentation of the project“FIGGEN”
09.30 - 09.45 Dr G. Usai (Univerity of Pisa): The haplotype phased genome of fig(Ficus carica L.): a crucial resource for fig breeding
10.45 - 10.00 Prof. M. López-Corrales (CICYTEX). Spanish germplasm bank andthe different production systems developed in fig tree by CICYTEX
10.00 - 10.15 Prof. A. Kuden (Çukurova University). Phenotyping analysis ofpotted fig plants exposed to drought and salt stress and adult fig genotypes
10.15 - 10.30 Prof. G. Baraket (Faculty of Sciences of Tunis - UTM). Theusefulness of the transdisciplinary approach for a sustainable commercialproduction of the fig tree in the Mediterranean region in relation to climate change.
10.30 - 10.45 Dr. Haffar Sahar (Faculty of Sciences of Tunis - UTM). Usefulnessof molecular markers in the characterization of two spontaneous and cultivatedcompartments of fig trees in Tunisia
10.45 - 11.00 Monserrat Pons i Boscana (Responsible for the fig germplasm bankof the Balearic Islands, Spain). Varieties autochthonous to the Balearic Islands:Field of Son Mut Nou.
11.00 - 11.30 Coffee-break and poster vision.
11.30 - 11.45 Dr. Paolo Belloni (Responsible for the fig germplasm bank "Igiardini di Pomona" - Italy). The Fig Germplasm Collection at Pomona Gardens
11.45 - 12.00 Prof. Dr. Oğuzhan Çalışkan (Mustafa Kemal University). Caprifig(Ficus carica var. caprificus) genetic resources in the eastern Mediterraneanregion of Türkiye.
12.00 - 12.15 Dr. Olfa Saddoud Debbabi (National Bank of Genes - Tunisia).Conservation of the genetic resources of the fig tree in Tunisia
12.15 - 12.30 Francisco Balas Torres (Head of production and R&D FIKI Europe).FIGGEN relevance for companies: an experience from Extremadura.
12.30 - 12.45 Dr. Ghassan Zahid (Çukurova University): Comparativemetabolome and transcriptome analysis of anthocyanin biosynthesis in fig (Ficuscarica L.)
12.45 - 13.00 Dr. Fateh Aljane (Institute of Arid Regions of Medenine - Tunisia):Genetic Resources of the Fig Tree in Arid Zones (Tunisia): considerable potential,diversity and impacts of Climate Change
13.15 - 13.30 Dr. Arzu Ayar (Fig Research Institute - Turkey): Studies on thegenetic diversity of female figs in the fig gene bank of Türkiye
13.30 - 14.0030 - 14.00 Discussion and conclusions
 
 
 
 
 

19/03/21 Tunisian partner organizes First living lab in Tunisian
More then 10 Stakeholders are invited and will participate to the event.

During this 1st Living Lab workshop, the most important functional traits fig cultivars and fruits shall possess will be identified according to stakeholders’ preferences and expectations given the constraints and opportunities offered by the local context.

Most important traits will be included in phenotyping analyses on about 130 fig genotypes stored in Tunisian collections.

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07 Settembre 2020Schermata_2021-03-03_alle_14.18.39.png

Abbiamo intervistato il professore Tommaso Giordani per farci spiegare nel dettaglio il progetto di ricerca, recentemente finanziato, che ha come obiettivo il rilancio della coltivazione sostenibile del fico nei paesi Mediterranei

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Il fico è uno dei simboli dell'agricoltura mediterranea, magari con una presenza non così traboccante come l'olivo e la vite, ma pur sempre importante e identitario, diffuso e apprezzato in tutte le culture e le civiltà che nel corso dei millenni si sono affacciate al nostro mare.

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Ora un progetto di ricerca internazionale coordinato dal dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, finanziato con circa un milione di euro, avrà il compito di studiare e rilanciare la coltivazione di questa pianta nell'areale mediterraneo, ponendo l'attenzione soprattutto sugli aspetti di sostenibilità ambientale e di adattamento ai cambiamenti climatici...
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23 Aprile 2020
Finanziato con un milione di euro, è coordinato dall'Università di Pisa
 
Valorizzare la variabilità naturale del fico, un frutto antico per un’agricoltura mediterranea sostenibile. Questo in sintesi l’obiettivo del progetto di ricerca "FIGGEN" guidato dal professor Tommaso Giordani, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa che, assieme a una squadra di ricercatori di Italia, Spagna, Tunisia e Turchia, è riuscito a vincere, dopo una selezione durissima tra migliaia di team di ricerca internazionali di 19 nazioni, un milione di euro nella categoria Farming System della Call 2019 di PRIMA, il Programma per l’innovazione del settore idrico e agro-alimentare nell’area mediterranea guidato da tre anni dal professore ed economista Angelo Riccaboni, già rettore dell’Università di Siena.
 
 
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“I cambiamenti climatici stanno incidendo drammaticamente sulla regione del Mediterraneo e sono necessarie soluzioni per adattare le pratiche dei sistemi agricoli all'aumento delle temperature, della siccità e della salinità del suolo – spiega Giordani - L'adozione di sistemi di coltivazione mista come l'agroforestry può contrastare la perdita di agro-biodiversità e la riduzione della fertilità del suolo”.
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27 Aprile 2020 Schermata_2021-03-03_alle_13.49.45.png

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Valorizzare la variabilità naturale del fico, un frutto antico per un'agricoltura mediterranea sostenibile. Questo l'obiettivo di Figgen, il progetto di ricerca guidato dal professor Tommaso Giordani, docente del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa che, assieme a una squadra di ricercatori di Italia, Spagna, Tunisia e Turchia, è riuscito a vincere, dopo una selezione durissima tra migliaia di team di ricerca internazionali di 19 nazioni, un milione di euro nella categoria Farming System della Call 2019 di Prima, il Programma per l'innovazione del settore idrico e agro-alimentare nell'area mediterranea guidato da tre anni dal professore ed economista Angelo Riccaboni, già rettore dell'Università di Siena.

"I cambiamenti climatici stanno incidendo drammaticamente sulla regione del Mediterraneo e sono necessarie soluzioni per adattare le pratiche dei sistemi agricoli all'aumento delle temperature, della siccità e della salinità del suolo - spiega Giordani -. L'adozione di sistemi di coltivazione mista come l'agroforestry può contrastare la perdita di agro-biodiversità e la riduzione della fertilità del suolo"...
 
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